giovedì 12 marzo 2020

TRATTAMENTO AD ONDE D'URTO - ESWT

Il 2-10% di tutti gli uomini ha sofferto di prostatite almeno una volta nella vita. La prostatite cronica (anche chiamata chronic pelvic pain syndrome – CPPS) è definita come un dolore  pelvico associato a sintomi urinari in assenza di una causa batterica dimostrabile.  Tradizionalmente la terapia è basata sull’utilizzo di anibiotici, antinfiammatori e alpha-bloccanti, usati singolarmente o in combinazione. Altre terapie di seconda linea sono state impiegate, con risultati mediocri. La terapia con onde d’urto a bassa intensità non è invasiva ed è stata applicata al trattamento delle prostatiti croniche poiché induce un aumento della vascolarizzazione, un incremento dei segnali antinfiammatori, una interruzione degli impulsi nervosi dolorifici ed una riduzione del tono muscolare passivo.Queste onde vengono prodotte da un manipolo che viene appoggiato al corpo e possono essere trasmesse in un punto o regione del corpo ben localizzato. L’energia delle onde viene scaricata solo nell’area mirata senza coinvolgere i tessuti vicini. Il meccanismo d’azione biologica non è ancora ben chiarito. Tra gli effetti del microtrauma provocato dall’impatto dell’onda d’urto a bassa intensità il più interessante è il rilascio di fattori angiogenici che inducono la neovascolarizzazione dei tessuti colpiti e migliorano il flusso di sangue (migliore emodinamica). Uno studio recentemente pubblicato (Guu SJ, 2018)  dimostra che il 76% dei pazienti con prostatite cronica non responsiva a terapia anibiotica, antinfiammatoria e alpha-bloccante a 4 settimane dalla terapia con onde d’urto a bassa intensità ha avuto un beneficio che nell’82% dei pazienti è stato superiore a 3 mesi di follow-up. Le onde d’urto a bassa emissione hanno dimostrato effetti positivi anche nella cura della disfunzione erettile e nella Induratio Penis Plastica (Malattia di LaPeyronie)

martedì 18 febbraio 2020

Torsione testicolare




La torsione del testicolo si verifica quando il testicolo ruota intorno al proprio asse. Questo tipo di condizione è data dalla torsione del funicolo spermatico composto da terminazioni nervose e vasi sanguigni. Proprio la torsione di questo cordone determina una riduzione dell'irrorazione sanguigna del didimo (testicolo) che per questo rischia di atrofizzarsi, perdendo volume e vitalità. Il sintomo più frequente della torsione testicolare è quindi il dolore molto forte e improvviso da un solo lato dello scroto, che in genere si riflette a livello addominale e inguinale.
All’inizio può non esserci alcun gonfiore, ma subito dopo la pelle dello scroto inizia a gonfiare e ad arrossarsi e il testicolo colpito potrebbe presentarsi in posizione più alta del solito.
Sono spesso presenti anche nausea e/o vomito (circa un terzo dei pazienti) e talvolta una leggera febbre (soprattutto nelle fasi più avanzate, con la comparsa della necrosi del testicolo); alcuni pazienti lamentano fastidio e/o dolore anche durante la minzione.
La torsione del testicolo è un’emergenza medica che richiede un immediato intervento, nella maggior parte dei casi di tipo chirurgico.
In alcune condizioni è possibile tentare un approccio manuale di riposizionamento del testicolo. Dal momento che i testicoli di solito ruotano verso l'interno, per la detorsione il testicolo viene fatto ruotare verso l'esterno. Può essere necessaria più di una rotazione per risolvere la torsione; il sollievo dal dolore guida la procedura. Se la detorsione non produce risultati, è indicato l'intervento chirurgico d'urgenza. La probabilità di salvare il testicolo si riduce dall'80-100% a 6-8 h a quasi lo 0% dopo 12 h. Si effettua anche la fissazione del testicolo controlaterale per impedirne la torsione. Quando la detorsione manuale ha successo, la fissazione testicolare bilaterale si effettua in elezione.